Nel primo semestre del 2014, le banche italiane hanno ridotto il valore nazionale dei derivati over-the-counter.
Lo comunica Bankitalia. Per i derivati finanziari la flessione del valore è stata pari al 4,2% a 8.156 miliardi di dollari dagli 8.513 miliardi fine dicembre 2013. Nel dettaglio, la riduzione sui tassi di cambio è stata pari a -3,8%, sui tassi di interesse il calo è stato pari a -4,4%, sulle azioni e merci una flessione pari -0,8%.
“Il valore nozionale dei contratti in essere presso le banche italiane rappresenta una quota assai modesta dell’intero campione dei paesi che partecipano all’indagine (1,2%)” scrive Palazzo Koch. Il valore lordo di mercato negativo (180,1 miliardi) e’ superiore a quello positivo (179,1 miliardi).
Per quanto riguarda invece i derivati creditizi, cioé i Credit Default Swap, assicurazioni contro il default degli emittenti di obbligazioni, il valore nozionale dei contratti in essere è sceso dal 16,1% a 426 miliardi rispetto ai 508 miliardi di fine dicembre 2013.
Per le banche italiane il valore negativo pari a 5 miliardi, mentre quello negativo è stato pari a 5,6 miliardi.
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