Dal lavabo stampato in 3D che si adatta alle esigenze di disabili e soggetti affetti da patologie come il morbo di Parkinson, alla scarpa personalizzata confezionata da un artigiano-designer 2.0, passando per il bagno del futuro che – grazie a un mix di elementi naturali (le piante) e soluzioni smart – riesce ad assorbire l’inquinamento e ridurre i consumi d’energia.
Sono destinati a entrare nella vita di tutti i giorni i prototipi che saranno esposti in occasione della mostra “Design & Territorio | Università e aziende tra sperimentazione e ricerca”, tappa conclusiva del Laboratorio di disegno industriale tenuto dal professor Dario Russo nel Dipartimento di Architettura di Palermo. A realizzarli gli studenti aspiranti designer assieme alle imprese che hanno partecipato al Laboratorio.
La mostra sarà inaugurata domani alle 18 presso il Real Albergo dei Poveri (corso Calatafimi 217) e andrà avanti fino al prossimo 8 ottobre (tutti i giorni tranne il lunedì, dalle 9,30 alle 13 e dalle 16 alle 18,30 – ingresso gratuito). Organizzata dall’Università di Palermo e dall’associazione culturale 110eLab, la rassegna è il risultato tangibile di un rapporto virtuoso instaurato fra l’Ateneo e i privati. Rapporto che si basa su ricerca e sviluppo di progetti innovativi.
Ma non solo. Con il mobilificio palermitano Caruso Handmade, gli allievi del Laboratorio hanno dato nuova vita agli arredi di Ernesto Basile, completando nel corso di un triennio un catalogo di “pezzi” di storia Liberty che presto saranno esportati negli Emirati Arabi e in Russia. Al mercato estero saranno infatti proposti 20 modelli delle collezioni più significative di Basile (“Torino”, “Carretto Siciliano”, “Crostacei”). Nello stabilimento di Trabia di Palumbo Marmi hanno preso forma invece tavolini bassi che integrano polifunzionalità e tecnologia. Complementi d’arredo di norma confinati solo in salotto che diventano così oggetti smart in grado di garantire una fruizione in più luoghi della casa.
Bibo-Diesse, azienda leader in Italia nel campo dei prodotti monouso per alimenti, ha creato assieme ai giovani designer una linea di piatti, tovaglioli e bicchieri per le feste dei bambini, non più dominati dalle animazioni di colossi dei cartoon, ma che possono trasformarsi in origami, racconti animati o produrre effetti ottici. Tutto con un occhio all’economicità e all’eco-sostenibilità.
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