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Anticliclone russo-siberiano nei giorni della merla siciliani

di Rossella Puccio

 

Quando si dice la saggezza popolare, anche se questa volta più che di saggezza si parla di leggenda popolare, e di quei ‘giorni della merla’, i giorni più freddi dell’anno, che cadono alla fine di gennaio (29, 30 e 31). L’accezione ‘giorni della merla’ si fa risalire all’avventura di una piccola merla che, per proteggere dall’intenso freddo sé stessa e i suoi pulcini, cercò riparo dentro il comignolo di un camino. Quando la temperatura si fece più mite, il primo febbraio, uscì ma a causa della fuliggine il suo manto rimase bruno. Questo spiega sia la frase ‘ i giorni della merla’ che il dimorfismo sessuale tra il maschio (il merlo) dal manto brillante e la femmina (la merla) dal manto bruno. Accade a volte che tradizione e verità si incontrino, e mai come in questi giorni, in cui un freddo intenso attraversa la Penisola, Sicilia compresa.

E sei tempi della merla si confermano anche in Sicilia, la situazione sembra peggiorare a febbraio. Leggendo tra i vari siti meteorologiche le notizie parlano di un’ondata di maltempo che si sposterà dal Nord sino al Sud a partire da metà settimana. Da giovedì ci sarà un brusco calo delle temperature che porteranno fiocchi bianchi su Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, con neve anche a bassissima quota. Tutta colpa del ‘Burian’, il gelido vento della Russia europea che soffia minaccioso sulle sterminate lande siberiane e le steppe kazake verso gli Urali e le pianure Sarmatiche. Secondo il sito 3bmeteo ci sono delle analogie meteorologiche con il 1996 e addirittura con la famosa nevicata del secolo, la musicata annata del ’56 (il noto brano di Franco Califano, interpretato da Mia Martini) . L’arrivo del temuto anticiclone russo-siberiano in Italia, come è già accaduto in passato, è stato preannunciato dalla gelida Bora che dall’altopiano del Carso ha attraversato il golfo di Trieste per poi allungarsi con i suoi effetti di abbassamento termico e gelate, alcune anche marine, nel resto d’Italia, compresa tacco, punta e anche l’impronta (non è forse questa la Sicilia? Un’impronta profonda lasciata dallo Stivale, sulla neve bianca e dimenticata).

E il tumulto meteorologico non sarà certo ‘fuori stagione’ nell’Isola in agitazione tra il movimento dei ‘Forconi‘, dei ‘Tromboni‘ e, come disse ironicamente qualcuno, dei ‘Bidoni‘.

 

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