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AMBIENTE: PRESIDENTE SICILIA LOMBARDO QUERELA “LA REPUBBLICA”

di redazione

“Nell’articolo pubblicato questa
mattina dal quotidiano ‘La Repubblica’ (In svendita le coste della
Sicilia…, a firma di Giovanni Valentini) sono riportate notizie
errate e prive di fondamento”.
Lo afferma il presidente della Regione siciliana, Raffaele
Lombardo.
“Sono convinto che il giornalista sia stato indotto in errore a
causa di una interrogazione parlamentare dell’onorevole Ermete
Realacci. Ma quell’atto parlamentare appartiene ormai alla
disciplina dell’archeologia. E’ superato nei fatti, e spiego
perche’: prima di tutto la legge non prevede affidamenti diretti.
Il progetto di cui si parla nell’articolo, era stato formulato
all’amministrazione regionale da una societa’ belga, con l’ipotesi
del project financing. La finanza di progetto e’ un istituto
disciplinato dalla legge nazionale sugli appalti (norma che,
grazie al governo da me presieduto, e’ attiva in Sicilia dal
luglio dell’anno scorso) ed e’ una procedura ad evidenza pubblica.
Inoltre, la valutazione del progetto della societa’ belga –
affidato alla cabina di regia della Presidenza della Regione
siciliana – non si e’ mai conclusa, visto che la cabina di regia
stessa, ancora una volta su mia iniziativa, e’ stata sciolta. Ed
ancora, lo scorso 24 maggio, l’Assessorato regionale al Territorio
e all’Ambiente, respingeva una richiesta di autorizzazione
relativa ad attivita’ di ricerca strumentale finalizzata alla
successiva estrazione di inerti dai fondali marini, da parte della
societa’ belga, motivando il rigetto con la seguente frase:
poiche’ alcune delle aree, individuate dalla ditta proponente,
ricadono in zone marine di pregio ambientale e biologico”.
“E’ del tutto evidente che il dottor Giovanni Valentini –
continua il presidente – avrebbe potuto apprendere tutte queste
notizie con estrema facilita’, se solo avesse avuto il garbo di
verificare le informazioni in suo possesso presso gli uffici della
Regione siciliana, per accertare, quindi, se le affermazioni
dell’onorevole Realacci fossero o meno prive di riscontro. Il
dottor Valentini dovrebbe certamente ricordare che la verifica
delle informazioni ricevute costituisce un obbligo inderogabile
per ogni giornalista. Chi non la fa, tradisce il proprio ruolo e
lede la funzione dell’informazione. Ovviamente una tale violazione
ha rilievo non solo deontologico, ma anche civile e penale. In tal
senso -cpnclude Lombardo – non mi asterro’ dal sottoporre al
vaglio dell’Autorita’ giudiziaria quelle improvvide e infondate
informazioni. Cosi’, nei prossimi giorni Giovanni Valentini
ricevera’ una querela dai miei legali”.
pm/vo
311628 Mag 12 NNNN

Redazione

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