Altro che pensione, chiedo l’IP e vado in pensione a 60 anni tondi tondi: passato il decreto italianissimo più atteso del secolo

Possibili importanti novità per alcune categorie di lavoratori che potrebbero anticipare e non di poco la pensione.
Il sistema pensionistico italiano è un complesso meccanismo che garantisce un reddito ai lavoratori una volta raggiunta l’età pensionabile o in caso di determinate condizioni. Si basa principalmente su un modello a ripartizione, dove i contributi versati dai lavoratori attuali finanziano le pensioni di coloro che sono già in quiescenza.
Esistono diverse tipologie di pensione, le più comuni sono la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata. Per accedere alla pensione di vecchiaia sono richiesti specifici requisiti anagrafici e contributivi, che variano nel tempo in base alle riforme.
Il calcolo dell’importo della pensione può avvenire con tre sistemi principali: retributivo, contributivo o misto. Il sistema retributivo, valido per chi aveva molti anni di contributi prima del 1996, si basa sulla media degli ultimi stipendi. Il contributivo, applicato a chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996, calcola la pensione in base ai contributi effettivamente versati durante l’intera carriera.
Negli ultimi anni, il sistema ha subito numerose riforme per garantirne la sostenibilità finanziaria, a causa dell’invecchiamento della popolazione e della diminuzione delle nascite. Queste modifiche hanno spesso innalzato l’età pensionabile e i requisiti contributivi, rendendo sempre più complesso per i lavoratori orientarsi tra le varie normative.
La pensione anticipata
Le pensioni anticipate per lavori usuranti sono un’eccezione alla normativa generale sull’età pensionabile, permettendo a chi ha svolto determinate professioni particolarmente gravose di accedere alla pensione prima. Queste categorie di lavoratori sono riconosciute dalla legge per la maggiore usura psicofisica a cui sono sottoposti.
Tra i lavori riconosciuti come usuranti rientrano, ad esempio, le attività svolte in cava o miniera, lavori in cassoni ad aria compressa, attività ad alte temperature o quelle svolte in spazi ristretti. Rientrano anche i lavoratori notturni, gli addetti alla linea di montaggio con mansioni ripetitive e i conducenti di veicoli pesanti.

“L’IP” cioè l’IsoPensione
L’isopensione, o “accordo di esodo”, offre ai lavoratori dipendenti del settore privato la possibilità di anticipare il pensionamento fino a sette anni. Questa misura è pensata per aziende con più di 15 dipendenti che si trovano in situazioni di eccedenza di personale. I lavoratori che rispettano i requisiti di legge possono così lasciare il lavoro in anticipo, garantendosi comunque la continuità contributiva.
L’accordo prevede che sia il datore di lavoro a versare mensilmente all’INPS l’importo dell’assegno e i contributi figurativi, il tutto garantito da una fideiussione bancaria. L’adesione a questa soluzione è completamente volontaria per il lavoratore, che mantiene anche la flessibilità di intraprendere un’attività autonoma o un lavoro part-time fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici.