Cronaca

Addio Mosaicoon: chiude la start-up palermitana

Addio Mosaicoon. A quasi 10 anni dalla fondazione, termina l’era di Mosaicoon, la start-up palermitana leader nella produzione e distribuzione di video sul web. La tech company fondata da Ugo Parodi nel 2009, che aveva fatturato oltre 20 milioni di euro e che aveva stretto collaborazioni con importanti top brand sparsi per il mondo quali McDonald’s, Jeep e Alitalia ha dovuto far fronte ai numerosi problemi economici e alla concorrenza spietata, dovendo, quindi, chiudere i battenti.

Nel tempo, è stata premiata con numerosi riconoscimenti tra i quali si ricorda in particolar modo il Premio dei Premi per l’innovazione, conferitogli nel 2013 dall’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Addio Mosaicoon: alla base del tracollo una scarsità di capitali

Ugo Parodi spiega la decisione della compagnia ai microfoni di Palermotoday: “Il tutto è arrivato all’improvviso, è stato repentino. Dopo un primo momento di difficoltà, Mosaicoon non è riuscita a superare un’ulteriore fase di crescita. Dopo un primo percorso di investimenti e finanziamenti, dopo il sopravvento di moltissimi altri player come Facebook e Google, abbiamo dovuto far fronte ad una scarsità di capitali”.

La società aveva il suo quartier generale a Palermo, precisamente ad Isola delle Femmine e poi in altre sedi estere quali Singapore, New Delhi, Londra e Seoul nonché le sedi italiane di Roma e Milano.

Molto dispiaciuto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha elogiato il lavoro dell’azienda palermitana auspicandosi che in futuro si possa prendere esempio dalla start-up di Parodi: “Mosaicoon ha simboleggiato la possibilità di costruire in Sicilia impresa innovativa, generando un percorso anche culturale con ricadute positive per il territorio in termini economici e di innovazione.

Oggi Mosaicoon simboleggia, invece, le difficoltà imposte al sistema imprenditoriale da una sempre più estrema finanziarizzazione e il sempre maggiore monopolio nel settore hi-tech in mano a pochi colossi. Resta comunque, come patrimonio di tutti noi e su cui continuare a costruire, quanto di positivo realizzato in questi 10 anni, per realizzare anche a Palermo e in Sicilia un salto di qualità non solo nel settore specifico della comunicazione, ma soprattutto in termini di apertura culturale al mondo”.

Matteo Fernandez

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