Sara Campanella, Lagalla: “Dalla memoria impegno civile contro i femminicidi”

«Trasformare un dolore immenso in un impegno civile». È questo il messaggio al centro dell’intervento del sindaco di Palermo Roberto Lagalla, che oggi pomeriggio è intervenuto al primo evento pubblico promosso dall’associazione “Sara Campanella Ets”, svoltosi al cinema Vittorio De Seta ai Cantieri Culturali alla Zisa.

Nel suo intervento, il primo cittadino ha espresso «un ringraziamento sincero e profondo» a Cettina Campanella e alla sua famiglia «per il coraggio, la dignità e la straordinaria forza» dimostrati nel dare vita a un’associazione che nasce dalla volontà di trasformare una tragedia in un segno concreto di responsabilità collettiva e di contrasto a ogni forma di violenza.

Lagalla ha ricordato come l’Amministrazione comunale abbia voluto intitolare a Sara la scuola Franchetti, definendola «un luogo simbolico e fondamentale», perché «è dalla scuola e dall’educazione dei giovani che deve partire una vera e duratura lotta ai femminicidi e alla cultura della sopraffazione». Un edificio sul quale, ha spiegato il sindaco, sono già in corso interventi e progettualità finalizzate alla riqualificazione e al rinnovamento, con l’obiettivo di rafforzarne il valore educativo e sociale e di farne un presidio di legalità, rispetto e consapevolezza.

«La battaglia contro la violenza di genere – ha sottolineato Lagalla – non può limitarsi al momento dell’emergenza o della commemorazione, ma deve tradursi in azioni quotidiane, percorsi formativi ed esempi positivi capaci di parlare alle nuove generazioni». In questo senso, l’associazione dedicata a Sara Campanella rappresenta «un messaggio potente» che chiama l’intera comunità a fare la propria parte.

Il Comune di Palermo ha infine ribadito il proprio impegno a restare vicino alla famiglia Campanella e a sostenere le iniziative dell’associazione, condividendone obiettivi e percorsi orientati a educazione, prevenzione e rispetto. «Solo così – ha concluso il sindaco – possiamo provare, insieme, a costruire una società più giusta e a impedire che tragedie come quella di Sara si ripetano».

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