Sicilia e-Servizi: Ingroia, situazione dipendenti paradossale

Palermo 30 ott 2014. L’ex magistrato Antonio Ingroia commenta la sentenza del giudice Paola Marino, di accogliere il ricorso degli avvocati Rocco Lentini e Francesco Paolo Rubbio, di reintegrare due dei sedici dipendenti ex Sisev licenziati dopo un periodo di prova di quattro mesi. L’amministratore unico di Sicilia e-Servizi, Antonio Ingroia, commentando la decisione del giudice del lavoro di Palermo, dichiara che è davvero “paradossale” la situazione che si sta venendo a creare alla Sicilia e-Servizi spa, società mista partecipata dalla Regione.

A marzo 2014, infatti, sedici lavoratori di Sicilia e-Servizi, l’azienda incaricata di curare i programmi e i servizi elettronici regionali, furono licenziati da Ingroia, allora commissario straordinario, al termine del periodo di prova al quale si erano sottoposti. “Con questa decisione – spiega Ingroia, nel corso di una conferenza stampa – i lavoratori che sono stati selezionati come i migliori dalla Commissione, che ho istituito all’indomani del mio insediamento per verificare le loro competenze, oggi si trovano con un contratto a tempo determinato, che scade il prossimo giugno, mentre i lavoratori che erano stati giudicati non idonei, con questa sentenza, hanno diritto da oggi a un contratto a tempo indeterminato”.

“A questa situazione – continua Ingroia – si aggiunge una ulteriore complicazione che necessita una decisione immediata. Non solo questa palese ingiustizia nei confronti dei lavoratori, ma anche una legge statale che obbliga, entro il 31 dicembre di quest’anno, ogni societa’ ad avere soltanto il 20% dei lavoratori a tempo determinato. L’attuale situazione di Sicilia e-Servizi e’ tutto l’opposto: abbiamo circa il 70% di lavoratori a tempo determinato e il 30% a tempo indeterminato”. “Abbiamo sessanta giorni per ribaltare queste cifre, perche’ se non vengo autorizzato a farlo – aggiunge – dovremo licenziare, con le conseguenze, tra le tante, che si rischierebbe nuovamente un blocco del sistema informatico regionale. Provvedero’ – conclude – a informare formalmente il nostro socio unico, la Regione Siciliana, della situazione paradossale che si e’ delineata”.