Senato: Legge di stabilità, pioggia di emendamenti

I   3.800 emendamenti, piovuti come “bomba d’acqua” sulla legge di stabilità in discussione nella commissione bilancio del Senato; confermano che la possibilità di emendare i progetti di legge con la quantità che si vuole, senza limiti, costituisce per i gruppi politici che fanno opposizione una efficiente “arma” per mettere in difficoltà il governo. E questo perché le commissioni parlamentari debbono esaminare tutti gli emendamenti per stabilire la loro compatibilità, o meno, con gli articoli dei progetti di legge. Il necessario processo di depurazione, assieme agli interventi verbali che si faranno nelle aule parlamentari, creano le condizioni per mettere in atto il selvaggio ostruzionismo. In questi casi, che sono sporadici, ma ricorrenti, il Governo fa ricorso alla sua “arma” che è la richiesta della fiducia con un unico emendamento per fare approvare la legge. In contesti come questo, non esaltanti, da ambo le parti viene svilita la sana e corretta politica che è quella basata, non su meccanismi autoritari e ricattatori, ma sulla dialettica produttiva, sulla possibile concertazione, e sul confronto per non creare “vulnus” sulla sovranità dei due rami parlamentari.

Nei due passati Governi: quello di Monti e di Letta ( con vita molto breve ), le poche leggi varate sono state approvate con il ricorso alla fiducia. Migliore sorte non ha avuto il Governo in carica di Renzi sul quale c’è stato un maggiore accanimento di ostruzionismo, sempre più crescente, fino ad arrivare, quasi all’inconcepibile, con i 3.800 emendamenti presentati sulla legge di stabilità. Questo modus operandi della politica, borderline con la paranoia ossessiva, che si configura come “antipolitica”, fa rimpiangere i tempi del consociativismo che faceva durare i governi un anno, ma con il rispetto el’osservanza delle regole e delle procedure parlamentari. Il gioco delle parti, tra maggioranza ed opposizione, è regolato dalla ben nota correlazione tra: causa ed effetto. La causa nelle pretestuose e strumentali motivazioni strutturalmente immotivate e finalizzate alla dilazione dei tempi; il consequenziale ricorso alla fiducia è l’effetto di cui si serve il Governo per stoppare l’azione ostruzionistica.

Nel nostro paese, purtroppo, la politica ha perso: stile, credibilità, grinta e coscienza del proprio ruolo; e questo suo degrado, sul piano del rapporto con i cittadini, è stato stigmatizzato con sdegno e risolutezza, nelle ultime elezioni, con l’astensionismo che ha superato il 60 % .