Sanità Sicilia: nasce la prima Rete regionale biobanche

Palermo, 22 apr. Un network che mette insieme tutte le biobanche della Sicilia con finalità sia terapeutiche che di ricerca. Nasce così la ‘Rete regionale integrata clinico-biologica per la medicina rigenerativa – Rimedri’, presentata oggi a Palermo presso l’Azienda ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello, capofila del progetto.

 

“Questa rete nasce per mettere a sistema le sinergie esistenti in tutta la regione e che molto spesso non dialogano fra di loro – spiega Ignazio Tozzo, commissario straordinario di Villa Sofia-Cervello – Villa Sofia si è fatta capofila per mettere insieme tutte le eccellenze della sanità siciliana sia nel pubblico che nel privato, per avere lo stesso linguaggio, gli stessi requisiti e soprattutto mettere insieme le risorse umane perche’ se si deve fare ricerca di eccellenza bisogna unire le forze per raggiungere obiettivi ambiziosi”.

La rete coinvolge strutture pubbliche e private (le 4 biobanche esistenti presso l’azienda Villa Sofia-Cervello, la banca della casa di cura Candela di Palermo, la banca dell’Istituto oncologico del Mediterraneo di Catania, la banca di acidi nucleici e amniociti di Avola, enti di ricerca quali il Dibimis e lo Stebicef dell’universit’ di Palermo, la Fondazione Franco e Piera Cutino e il Servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale dell’Asp di Ragusa, e si avvale della collaborazione del Centro nazionale per le risorse biologiche riconosciuto dal Miur. Il progetto è finanziato con fondi europei dall’assessorato alle Attività produttive della Regione Sicilia, con la collaborazione dell’assessorato regionale della Salute.

“Un’importantissima leva per lo sviluppo di tutto il comparto imprenditoriale siciliano”. Cosi’ si è espressa l’assessore regionale alle Attivita’ Produttive Linda Vancheri durante la presentazione, aggiungendo che l’iniziativa “rappresenta un esempio del risultato finale di una sinergia dal punto di vista non solo amministrativo, ma anche dei finanziamenti e principalmente dal punto di vista imprenditoriale”.

Sinergia che, ha spiegato ancora l’assessore alle Attivita’ Produttive, “continuera’ perche’ abbiamo raggiunto un buon risultato che ha permesso non solo alla sanita’ siciliana di offrire un servizio in piu’ ai cittadini, ma ci ha reso anche piu’ appetibili dal punto di vista degli investimenti. Il settore della sanita’ – conclude Vancheri – infatti e’ un settore che sempre piu’ ci viene richiesto dagli investitori esteri e in particolar modo da quelli degli Emirati Arabi che sono molto interessati a stabilire sinergie nel campo delle biotecnologie collegate alla salute umana, piuttosto che quelle applicate allo sviluppo tecnologico delle imprese che lavorano nella filiera della sanita’ siciliana”.