Nibali vince il Tour de France, Messina gli dedica un arancino

MESSINA – E’ giallo come la maglia del Tour l’arancino Nibali Tour de France creato dal rosticcere Salvatore Famulari titolare dell’omonima rosticceria in via Cesare Battisti a Messina che fa oltre 37 tipi di arancini. “I genitori di Vincenzo hanno il negozio accanto al mio. Conosco Nibali fin da quando era bambino. “L’arancino è molto buono – spiega – c’è salmone, rucola e formaggio. Sono sicuro che questa sera durante la festa per la vittoria di Vincenzo andrà a ruba”

“Vincenzo riabilita lo sport del ciclismo perché è stato uno dei primi ad aderire allo passaporto biologico per cui dal punto di vista del doping é inattaccabile e fa capire agli sportivi che gli sforzi sono veri e genuini”.

Lo ha detto Michele Pitrone del fan club ‘Vincenzo Nibali Messina Centro’ che è in Municipio con gli altri tifosi del vincitore del Tour de France Vincenzo Nibali.  “Vincenzo ha dimostrato di essere ancora una volta il numero uno al mondo. Ha vinto con un vantaggio stratosferico a quei livelli e ha dominato nonostante le difficoltà che ci sono state in tutto il tour”, dice Cosimo Bongiovanni, cugino di Vincenzo Nibali, insieme a diverse decine di messinesi riuniti in Municipio che fanno parte del fan ”Club Vincenzo Nibali Messina Centro” e seguono lo ‘squalo dello Stretto’ da anni. “Sono spesso con lui – prosegue il cugino che è anche ciclista – Quando viene qui andiamo in giro in bici ed è stupendo. Lui già da piccolo ha iniziato a vincere, è stato sempre determinato. E’ una persona molto semplice ed è scaramantico: non se avete notato che indossa sempre solo la maglia gialla e non si veste tutto dello stesso colore e poi la bici la predispone sempre solo l’ultima tappa, o alla più importante”.Giovanni Mondello, ex ciclista detto “il capitano” tra gli sportivi locali che ha gli occhi lucidi vedendo sul grande pannello la gara di Vincenzo, in diretta. “Ho fatto gare nei dilettanti e negli amatori. Vincenzo lo conosco da piccolissimo, si può dire che lo seguo dalle sue prime pedalate. Mi ricordo che aveva appena 9 anni ed era con suo cugino in bici e già faceva le prime volate. Aveva sin da allora una grande grinta”.